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Avviare un progetto di dragaggio

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Se lavorate a stretto contatto con corsi d’acqua o bacini di vario tipo avrete già sentito parlare di dragaggio, un servizio essenziale per garantire la massima navigabilità delle acque ed evitare un gran numero di problemi. Si tratta di un lavoro che non deve essere sottovalutato e che va affidato a dei veri professionisti, come gli esperti di Dragflow Italia.

Il dragaggio essenzialmente è una operazione attraverso cui si vanno a rimuovere i detriti che si sono accumulati sul fondale, come ad esempio ghiaia e sedimenti di vario genere.

Se volete saperne di più su come avviare un progetto di dragaggio non vi resta che continuare a leggere.

La pianificazione

Si inizia da quella che è la pianificazione del dragaggio. Non va dimenticato che in Italia esistono specifiche norme che regolano questi lavori, e che devono essere rispettate. Per cui in questa fase abbiate cura di ottenere tutti i permessi e di essere in regola con le varie normative (locali, nazionali e internazionali).

Nel momento della pianificazione si devono anche valutare tutti i dettagli del sito. Per poter lavorare nel migliore dei modi bisogna essere a conoscenza di quale sia lo stato del fondale e di quali sedimenti si siano accumulati. Potrebbero esserci anche altri aspetti da considerare, come la natura del bacino stesso.

Attraverso una buona fase di pianificazione gli addetti possono progettare il dragaggio fin nei minimi dettagli, selezionando anche quali attrezzature potrebbero essere le più adatte per svolgere il lavoro in maniera precisa ed efficiente.

La scelta dei macchinari

Come abbiamo già detto a seconda del progetto potrebbe essere necessario usare dei macchinari specifici. Oggi esistono numerose attrezzature per il dragaggio, che si differenziano per le loro funzionalità.

Un valido esempio è rappresentato dalle draghe a benna, ideali per rimuovere dal fondo dei sedimenti costituiti soprattutto da materiali molto rocciosi o particolarmente robusti. Se invece si devono eliminare dei sedimenti molto morbidi si può preferire una draga con aspiratore, in grado di aspirare con tutta la sua potenza sabbia e fango. A volte si inserisce all’ingresso dell’aspiratore una griglia per evitare che entrino nel macchinario oggetti troppo grandi.

Se invece si devono afferrare dei residui solidi si potrebbe pensare di usare una draga a conchiglia. Con questa macchina si possono afferrare elementi anche molto grandi e portarli via dall’acqua.

Sono i professionisti di questo settore a potervi consigliare qual è la draga migliore da usare per il vostro caso specifico.

Gli aspetti ambientali

Quando si effettua una operazione di dragaggio non vanno dimenticati tutti i rischi ambientali che potrebbero presentarsi durante e dopo il lavoro. Gli ecosistemi acquatici potrebbero essere molto delicati e un dragaggio svolto in maniera non adeguata potrebbe avere conseguenze disastrose.

Tra gli aspetti da valutare c’è senza alcun dubbio la qualità dell’acqua. Dopo il dragaggio l’acqua del bacino potrebbe risultare più torbida come risultato dello spostamento dei sedimenti. Occhio in questa situazione agli eventuali agenti contaminanti. Se volete provare a ridurre l’impatto sull’ecosistema potreste usare delle barriere di contenimento.

Inoltre, dopo che il dragaggio è stato completato i sedimenti vanno smaltiti in qualche modo. Bisogna fare riferimento a dei siti autorizzati per questo genere di operazioni.

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