Nel mondo dell’informazione, ma anche in ambito pubblicitario e nel settore dell’intrattenimento, il ricorso ai ledwall è ormai una costante tutte le volte che si ha la necessità di usufruire di una soluzione personalizzata e di grande impatto. Lasciar comunicare le immagini è sempre un’idea vincente, e il ledwall si dimostra uno strumento decisamente versatile da questo punto di vista. Già dal nome si può capire di che cosa si tratta: i ledwall sono, appunto, delle pareti composte da led, i quali sono affiancati tra di loro e, tramite la tecnologia RGB, trasmettono le immagini.
A che cosa servono i ledwall
I ledwall possono essere impiegati per la trasmissione di immagini che possono provenire da tante fonti differenti: ciò che conta è che venga effettuata una programmazione preliminare appropriata. La visibilità è eccellente a prescindere dalle condizioni climatiche, e questo è uno dei più significativi punti di forza dei ledwall: essi, quindi, possono essere installati anche all’aria aperta, risultando ben visibili nelle ore notturne oltre che in quelle diurne, sia con il sole che in presenza di precipitazioni. A seconda delle dimensioni dello schermo, poi, viene assicurata una visibilità ottimale anche da lunghe distanze. Sul mercato si trovano sia i ledwall indoor che quelli outdoor: i secondi, come si può ben immaginare, devono essere più robusti e resistenti.
La distanza di visualizzazione
Uno dei principali aspetti che è necessario tenere in considerazione al momento della scelta di un ledwall ha a che fare con la distanza di visualizzazione. Si tratta di un parametro essenziale per la valutazione della distanza fra i led di uno stesso schermo. Ipotizzando di avere a che fare con uno schermo largo 3 metri e alto 2, per una visione ottimale da una distanza di 8 metri converrà adottare un pixel pitch da 10 millimetri. Un pixel da 8 millimetri, invece, dovrà essere preferito nel caso in cui la visualizzazione debba essere ridotta a distanze più corte.
Le valutazioni relative al pixeling
È legittimo domandarsi se il pixeling più basso sia sempre quello da preferire, e la risposta richiede una seria riflessione. Quel che è certo è che i pixel più piccoli sono anche quelli che costano di più. Tornando all’esempio precedente relativo a un ledwall largo 3 metri e alto 2, ipotizzando di osservare lo schermo da una distanza di 10 metri avremo a che fare con immagini di qualità sempre uguale a prescindere dal fatto che si tratti di pixel di 8 o 10 millimetri. Di conseguenza, optare per pixel più piccoli se non se ne ha davvero la necessità (perché le distanze non lo richiedono) vuol dire, in buona sostanza, spendere soldi per niente.
I ledwall e la luminosità
La luminosità di uno schermo a led è decisamente più alta rispetto a quella che caratterizza i televisori a led o altre tecnologie. La misurazione della quantità di brillantezza si ricorre alle candele per metro quadro. Gli schermi che si contraddistinguono per valori di luminosità superiori non solo costano di più, ma implicano anche un consumo maggiore di energia elettrica. Ecco perché vale la pena di scegliere con cura lo schermo, individuando un livello di luminosità appropriato per non spendere troppo. I led degli schermi indoor, non impermeabili, vantano un livello più basso di emissione luminosa rispetto a quelli degli schermi outdoor, che invece sono impermeabili.
I ledwall in vetrina
Nel caso in cui si abbia intenzione di collocare uno schermo led in una vetrina, occorre in primo luogo prestare attenzione alla luminosità del contesto. Infatti, lo schermo deve essere scelto tenendo conto della luce del sole a cui la vetrina è esposta. Qualora la vetrina riceva una grande quantità di luce del sole diretta, va più che bene uno schermo da esterno con un alto valore di luminosità. Per una vetrina, in linea di massima, è meglio spendere un po’ di più per aggiudicarsi uno schermo per esterni che garantisca, anche in condizioni di molta luce, immagini di alta qualità, a prescindere dalla location in cui la vetrina è situata.